Sono passati due anni da quando partecipai come mentore al progetto Vulcanicamente, evento per le startup organizzato dal Comune di Napoli che quest’anno è giunto alla seconda edizione. Due anni in cui sono successe un sacco di cose per i dieci finalisti di quell’edizione.
Infostronomy è diventata Linkpass dopo aver raccolto un round seed da Vertis SGR, così come DeRevoluzione (oggi DeRev), la startup vincitrice, di Roberto Esposito è partita dopo aver raccolto oltre 1,2 milioni di Euro sempre dal fondo gestito da Amedeo Giurazza. Intertwine, spin-off della Federico II, fondata da Gianluca Manca ha recentemente raccolto un round sottoscritto da Atlante Ventures.
Fu un’ottima classe quella che partecipò all’evento e, a riconferma, oggi un altro finalista – SuperMarioWay – (oggi MarioWay) lancia la sua prima campagna di raccolta in crowdfunding su Indiegogo.
Il fondatore, Mario Vigentini arrivò a Vulcanicamente con un sogno e una grande determinazione. “Sono arrivato giusto con il mio PC portatile e la mia idea social – racconta Mario – era la prima volta in vita mia che visitavo Napoli. Durante il programma ho imparato molte cose, soprattutto a conoscere e muovermi in un mondo molto diverso da quello da cui provengo, lavorando come educatore nel mondo della disabilità. In alcuni momenti, durante le giornate trascorse ad imparare, mi sentivo come un terrestre su Marte! Ho imparato cosa è, a cosa serve e come fare un elevator pitch, cosa sono le milestone, cosa è il B2B ed il BtoC!”
Mario, da sempre lavora con persone affette da diversi tipi di handicap. Giunse a Vulcanicamente per capire se si poteva produrre un nuovo tipo di oggetto in grado di sostituire la carrozzella. Si tratta di un particolare tipo di sellino che installato al posto del manubrio di un Segway consente di sostituire la carrozzina introducendo una mobilità ‘a mani libere’ e soprattutto una grande dose di dignità nella vita quotidiana e nella relazione che una persona paralizzata può instaurare con il resto del mondo.
Durante Vulcanicamente il progetto oltre a trovare un nome (al tempo era SuperMarioWay) si denota chiaramente come qualcosa che un suo fascino, una potenzialità e fattibilità. E così con il business plan in mano Mario Vigentini inizia ad entrare in contatto con gli investitori.
“Il Marioway iniziava ad essere compreso durante la Techweek e, racconta Mario – di volta in volta, il giudizio che ricevevo era sempre più positivo. Quando ho fatto il mio pitch finale dichiarando che mi sarebbero serviti 20.000 euro per la realizzazione del prototipo, si è alzato un investitore, ha preso il microfono e ha detto: “…se le do 100.000 euro, in quanto tempo riuscirebbe a preparare il prototipo? Ricordo quel giorno come ad uno fra i più belli della mia carriera professionale!”.
E’ iniziata un’interlocuzione con alcuni venture capital a cui sono seguite riunioni e email ma alla fine le discussioni si trasformano in un nulla di fatto. Uno dei problemi (peraltro già emerso durante Vulcanicamente) riguardava potenziali vulnerabilità sotto il profilo brevettuale. Sono passati 10 mesi, SuperMario è di nuovo al palo, ma con un problema in più: ora c’è la consapevolezza che il progetto si potrebbe fare e il suo fondatore non vuole mollare.
“Un giorno arrivò la svolta – spiega Mario – Durante Vulcanicamente avevo conosciuto Lorenzo Pompei, che aveva partecipato anche lui all’evento lavorando ad un suo progetto. A Lorenzo la mia idea piaceva molto e mi disse di voler investirci del denaro. Io gli chiesi di entrare in società con me, ma a condizione che mettesse anche il suo ‘capitale umano’ nell’azienda. Accettò”.
Per la realizzazione del prototipo mancavano ancora dei soldi ma ora con Lorenzo, Mario ha trovato un co-founder che si mette in gioco insieme a lui. La startup a questo punto ha due motori invece di uno solo. Con un pochi liquidi sul conto corrente inizia il lavoro per la realizzazione del prototipo e subito una nuova svolta. SuperMario incontra Abnormal Cycles, società Italiana che nel 2011 ha vinto il campionato mondiale AMD per la creazione di moto custom su base Harley Davidson. I fondatori di Abnormal si innamorano del progetto, accettano di sviluppare il prototipo e coprono la differenza mancante entrando in società.
Siamo a Novembre 2013 e il primo prototipo di MarioWay viene alla luce ed è immediatamente presentato all’EICMA, fiera Internazionale del ciclo e motociclo riscontrato un notevole interesse tra il pubblico, i giornalisti e i designer di motociclette. Un altro passo, ed ora la startup entra in una nuova fase lanciando una prima raccolta in crowdfunding da 140.000 $ su Indiegogo.
“Le difficoltà per realizzare il prototipo sono state innumerevoli – ricorda Mario – Da problemi tecnici imprevisti nei momenti critici – tutti risolti in maniera egregia dal nostro team tecnico. Grazie al prototipo abbiamo potuto fare test e raccogliere molto feedback, a volte positivo, a volte negativo. Abbiamo depositato una domanda di brevetto industriale in Italia ed ora con la campagna di Indiegogo siamo impegnati su un duplice fronte: continuare il lavoro di prototipazione, gestendo al contempo la comunicazione sui social networks per mobilitare le nostre reti di contatti e creare “awareness” sull’esistenza del nostro progetto. Se riusciremo a completare la raccolta avremo autonomia per coprire i costi legati della certificazione CE, il completamento del prototipo 3.0 (che includa l’utilizzo di materiale anti-decubito, migliori la seduta asimmetrica e ottimizzi il design e il ciclo produttivo) oltre a finanziare l’estensione della tutela brevettuale. E’ una sfida: una cosa e’ ottenere un Like su Facebook, tutt’altra è far passare il messaggio che stiamo portando avanti un progetto dalla fortissima carica sociale. Ma comunque vada, sarà un successo! Che entrerà nel bagaglio di esperienze di ogni persona incontrata. Un successo molto diverso da quello che immaginavo all’inizio. Nella mia mente risuonano le parole di mio figlio Francesco che ripetendo quelle della saggia tartaruga Oogway in Kung Fu Panda, dice: ‘ricorda, il caso non esiste.”