Tornano i nostri Racconti dall’incubatore, questa volta in conversazione con Marco Musumeci, CEO di G-move. La startup toscana fornisce KPI sui flussi di persone, attraverso una dashboard online e report ad hoc che consentono la misurazione, in tempo reale, del numero di utenti e degli spostamenti e del tempo di permanenza all’interno degli spazi abilitati dai sensori G-move. La soluzione permette inoltre di sapere quando i clienti tornano nel negozio e quali percorsi compiono. G-move ha partecipato sia al percorso di incubazione di dpixel sia al programma di accelerazione Retail 4 the Future.
Ciao Marco, presentati alla community dpixel.
Sono una persona curiosa, a cui piace sperimentare cose nuove.
Mi piace stringere relazioni con le persone, fintanto che queste portino a una crescita reciproca. Mi piace confrontarmi, fare brainstorming e parlare delle soluzioni ai problemi di oggi. Tollero poco chi si lamenta, anche se oggi va di moda criticare la politica, il sistema di tassazione, le scelte di Governo… Io credo che il nostro sia un grande Paese in cui ci sono innumerevoli occasioni per migliorarsi e per crescere, che sono realmente alla portata di tutti. G-move è nata proprio grazie a queste opportunità.
Perché G-move? In cosa consiste la sua unicità?
In un contesto dinamico e imprevedibile come quello in cui viviamo, in cui periodi di ottimismo e riaperture si alternano a improvvisi lockdown e restrizioni, in cui i prezzi di materie prime e disponibilità di componenti elettronici sono volatili come il valore delle peggiori criptovalute, la capacità di adattarsi e trasformarsi è diventata una prerogativa chiave per le aziende. G-move è prima di tutto un team, fatto di persone geniali e competenti. All’interno di G-move abbiamo specialisti tecnici di ogni disciplina, e questo ci dà la possibilità di rispondere alle esigenze del mercato con soluzioni ad hoc, che vengono idealizzate, prototipate e industrializzate in tempi brevissimi.
In cosa consiste la vostra soluzione sul mercato?
Grazie a queste competenze interne siamo riusciti a creare un sensore innovativo che permette di analizzare la qualità dell’esperienza utente nei mezzi di trasporto pubblici e nei negozi e centri commerciali. La nostra tecnologia permette di raccogliere dati nel mondo fisico, così come i plug-in lo permettono nei siti web. Noi poi li analizziamo coi nostri algoritmi e li rendiamo semplici da leggere e da interpretare. Possiamo capire, in modo anonimo, quando e dove le persone salgono o scendono dai mezzi di trasporto, quanto rimangono in attesa in pensilina, quanto tempo impiegano per fare uno spostamento da A a B. Allo stesso tempo, possiamo misurare l’efficacia della vetrina di un negozio di fast-fashion (quanti di quelli che si fermano a vedere, poi decidono di entrare?), oppure fornire indicazioni su come modificare l’arredamento del negozio e dove mettere i prodotti in offerta in un supermercato, al fine di massimizzare la produttività dello spazio.

Secondo voi come/quanto cambia una startup quando partecipa a un programma di incubazione?
La nostra esperienza all’interno di dpixel è stata estremamente positiva. Abbiamo ricevuto un supporto significativo da parte di mentor realmente competenti. Anche noi ci siamo impegnati al 100% nel percorso, che coumunque è stato molto intenso, ma siamo riusciti a chiarire tantissimi aspetti relativi alla nostra struttura societaria e alla nostra strategia di crescita.
Consigli tra founder: cosa diresti a un imprenditore che abbia appena fondato la sua startup?
Se, come nel nostro caso, l’imprenditore non ha esperienze imprenditoriali precedenti, il mio consiglio è quello di lavorare sodo e dare il 100% per la propria idea fino ad aver chiarito tutti gli aspetti fondamentali. Una volta verificato che l’idea o l’azienda abbia davvero del potenziale, allora suggerisco di prendere parte a un percorso come quello organizzato da dpixel. Il valore del percorso dipende dal valore del mentor, ed è importante che abbia una solida esperienza nel lancio di società simili. Il risultato del percorso, però, dipende solo dall’impegno dedicato da parte del team, e non servirà a nulla se non si dà il tutto e per tutto durante il percorso di affiancamento.
Raccontaci una storia dall’incubatore, un aneddoto, un ricordo importante o una sfida memorabile che avete vissuto nel percorso di incubazione.
Il percorso è stato ricco di sfide. Non è stato semplice stare al passo, e a ogni incontro nasceva la necessità di chiarire ulteriori dubbi, di preparare ulteriori documenti e di standardizzare determinati processi. L’esperienza più atipica probabilmente riguarda il viaggio di andata e ritorno. Tra Firenze e Bologna ci vuole poco più di un’ora. Durante quell’ora eravamo quasi sempre tutti e cinque, stretti in macchina senza PC e senza distrazioni. Anche quello è stato parte del processo, perché ogni volta ci confrontavamo su quello che ognuno di noi avrebbe presentato durante la mentoring, e al ritorno commentavamo e discutevamo i risultati e gli obiettivi fissati. Nella quotidianità non è semplice ritagliarsi spazi in cui parlare a ruota libera per un’ora, senza dover per forza seguire un ordine del giorno, ma anche solo per confrontarsi e proporre idee nuove.
Quali i sono i piani di G-move per il 2022?
Entro la fine del 2022 contiamo di aver standardizzato il prodotto e i processi aziendali. Saremo pronti a scalare e a espanderci in modo esponenziale.
Fai una previsione su G-move per il 2025, così da rileggerla insieme tra tre anni.
Fra tre anni G-move sarà operativa sul mercato internazionale, con sedi commerciali in Italia, Europa, USA e America centrale. Abbiamo una fitta roadmap di sviluppo che ci consentirà di aumentare l’efficacia e i campi di applicazione del nostro servizio. L’obiettivo è diventare l’azienda leader dei sistemi di digitalizzazione dell’esperienza utente negli spazi fisici.
Per cosa consiglieresti, in particolare, il percorso di incubazione di dpixel?
Lo consiglio per la completezza del programma e la competenza dei mentor. Abbiamo fatto diversi percorsi con G-move negli scorsi anni, ma quello con dpixel è stato il migliore in assoluto.
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