C’è un interessantissima conversazione in corso sul tema delle startup in Italia. Una discussione innescata da un post su Venturebeat, scritto da Massimiliano Magrini intitolato ‘Forget pizza and pasta, Italy has a lot of opportunities for VCs‘. Nel quale peraltro mi ha rattristato non essere stato considerato nella cosiddetta ‘serie A’ del venture capital secondo il punto di vista del mio collega neopromosso venture capitalist.
Ma vabbè, a parte questi lapsus freudiani, che capitano spesso anche a me, l’articolo ha innescato un’interessante conversazione, che è stata ripresa in un bel post di Alessia Anniballo su Startupitalia. Alla domanda di Alessia, voi cosa ne pensate? Una prima risposta – che trovo anche questa centratissima in un post di Massimo Sgrelli, ‘L’italia che cambia non chiede il permesso a nessuno“.
Francamente non mi viene da aggiungere niente di intelligente alle cose che sono già state dette. Ma vorrei rilevare una cosa che trovo importante. L’ecosistema Italiano sta maturando, la sua consapevolezza sta crescendo in maniera tangibile. Le reti si stanno stringendo, le persone si conoscono di più, e meglio. Sono ottimi segnali.